Abbiamo soggiornato presso il Monastero di Sant'Alberico (La Cella) dal primo al venti agosto, felici di tornare nel cuore di una terra che amiamo per l'autenticità che ancora custodisce e per la genuinità che ha sempre saputo offrire. Ben conoscendo la professionalità del gruppo Atlantic, proprietario e gestore della struttura, abbiamo scelto a "occhi chiusi" il Monastero per le nostre vacanze estive. Per tutta la durata della nostra permanenza le aspettative, già alte di suo, sono state superate: - la struttura ha richiesto più di due decadi per essere ristrutturata e per essere messa a disposizione degli ospiti, il lavoro è stato certosino e rispettoso del portato culturale, artistico e spirituale del prestigioso luogo. - la cornice naturale in cui si è immersi non può che riportare l'ospite a una condizione di rilassamento e riconciliazione con la stessa rigogliosa natura capace di avvolgere l'intera permanenza. È infatti possibile godere sia dell'impatto dei boschi e delle colline, tramite la comoda ammirazione e contemplazione ma, per chi volesse, sono a disposizione incantevoli passeggiate, anche per principianti come il sottoscritto. - Servizio dell'intero staff: soggiornare per ben tre settimane nello stesso posto non può che mettere in evidenza i lati positivi e quelli negativi dell'intero pacchetto ricettivo, nello specifico l'intero staff si è contraddistinto per cortesia e professionalità: Sabrina è il cardine su cui poggia una importante fetta dell'intero monastero, un manager affermato di grande esperienza che mette a disposizione degli ospiti la sua professionalità. La sua caparbia presenza mantiene l'intera proprietà a livelli di eccellenza, Diana troneggia con efficienza e calibrata discrezione l'accoglienza agli ospiti, Luna (giovanissima stagista) la portiamo nel cuore per dolcezza e solarità. - Ristorazione: non si può non partire da Cristiano Lanzi, elegante e raffinato maitre, conoscitore educato di vini e cocktail, un direttore d'orchestra che miscela discrezione ed eleganza e mai supponenza, guida con umanità ed esperienza i bravissimi e giovanissimi camerieri Natale, Antonio e Alberto. Assistere a un tale servizio è un piacere per chi apprezza la classe e la competenza insita in un mestiere frutto di sacrifici che, se fatto ad arte, serve a incorniciare quel pasto che si distingue dal meri ingerimento di ciò che è semplicemente commestibile. - Cucina: qui si entra, chiedendo permesso, nel regno di Cristian Riccio, giovane chef con già alle spalle una esperienza lavorativa impressionante, la cui cucina, che si avvale anche dell'orto del monastero, è un tripudio visionario di inventiva, rispetto delle tradizioni culinarie locali e non solo. A lui e a tutti i suoi collaboratori di cucina va il nostro ringraziamento per averci sempre sorpreso positivamente per tutta la nostra permanenza. - Camere: molto confortevoli, arredate con un occhio al contesto del monastero ma senza che lo stesso comfort venga sacrificato;
Translate