La recensione riguarda il solo ristorante, dove ci siamo recati, per la prima volta, per il cenone di capodanno. Siamo arrivati alle 21,05 ( sul sito indicava l'inizio dalle 21,00), ma siamo stati accolti con un gentile invito ad uscire (!) per tornare dopo un quarto d'ora. Ho fatto notare che stava piovendo e il titolare mi ha risposto che c'era una tettoia sotto la quale avremmo potuto ripararci. Così ci siamo ritrovati in 20 - 25 persone ad aspettare di poter entrare sotto la pioggia e un bel pò di vento : la tettoia in questione era quella della adiacente piscina ,di 2 metri per 3 circa. Per fortuna alcuni signori , clienti dell'albergo, hanno capito il nostro disagio ( non siamo piu' giovani, per usare un eufemismo) e hanno lasciato aperta la porta del corridoio del loro alloggio per riparare dalla pioggia almeno sette- otto persone. Dopo 20 minuti di attesa ho avuto la tentazione di andarmene per tornare a casa per farmi due spaghetti !... Finalmente alle 21,25 ci hanno fatto entrare. Luci ed ombre nel menu'. Buoni il flan di cavolo viola, la salamina col purè come pure la zuppa inglese secondo l'interpretazione di M. Bottura, che ho trovato veramente gradevole. Per il resto cappelletti in brodo insipidi, alcuni ancora incollati tra di loro (decongelati un pò alla svelta?), lasagnetta ai porcini e tartufo bianco troppo unta e con impasto molto grosso, pandoro fritto al limite della commestibilità : forse c'era piu' olio che pandoro ! Prezzi nella media, bella la località inserita nel verde della campagna e a cinque minuti dalla città, ma mi permetto di dire che come in ogni ristorante l'accoglienza è il primo biglietto di presentazione del locale e dei suoi servizi. E qui mi sono sentito veramente a disagio !
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